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Società

IL PRETE CHE GIUDICA LE MISS

FRANCESCO BORRI - 28/07/2017

preteChissà se è una populorum progressio. O invece il contrario. Mah. Dunque, la notizia è questa. Anche un prete figura nella giuria di Miss Italia. E’ il parroco di Riva Ligure, ha accolto l’invito dell’assessore locale al turismo, valuterà il profilo estetico -e per una volta l’etica resti da parte- d’una serie di fanciulle. Forse un esempio della Chiesa in uscita, predicata dal più elevato magistero vaticano. Forse di un’entrata in pericoloso tackle sugli stinchi (pur se non di santo) dei superiori del sacerdote, presidente dell’Inter Club Cipressa. Certo qualche imbarazzo lo susciterà, un’azione così fuori dagli schemi tradizionali.

Si argomenta (1): la bellezza è un dono del cielo. E ammirarla non è peccato. Semmai il contrario: un omaggio al creatore. Per non dire della valenza sociale del gesto. Il bello è amico del bene, il bene della convivenza civile, la convivenza civile del buon governo politico. Eccetera. Conclusione: il giurato in tonaca è quasi un missionario.

Si argomenta (2): la bellezza è talvolta banalità/volgarità/stupidità. Càpita in occasioni particolari, quella d’un concorso di aspiranti veline et similia rappresenta un esempio. E’ il caso di partecipare al consolidamento del fenomeno? Non lo è. La tonaca si presta a ben diverse giurie, a ben diverse missioni.

Scegliamo l’ipotesi 1 o l’ipotesi 2? Scegliamo una frase del cardinale Gianfranco Ravasi: la degenerazione nello stile di comportamento trascina con sé un calo dei valori e della dignità umana.

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