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Ambiente

VOLERE O VOLARE

ARTURO BORTOLUZZI - 25/09/2020

malpensaHo scritto al Presidente della Regione Lombardia che nei giorni passati, durante la campagna in occasione delle elezioni in un Comune della provincia di Varese aveva detto: “non permetteremo di affossare Malpensa”.

Avevo criticato fortemente il masterplan, e lo criticherò quando si riapriranno i termini per le osservazioni allo stesso, perché si vuole realizzare un’opera non convergente con le aspettative sociali. Le ampie proteste sorte di fronte al masterplan non vogliono affossare in nessun modo Malpensa, e con ciò io concordo pienamente. L’aeroporto costituisce una ricchezza per il territorio varesino, per le sue imprese, per la circolazione ad ampio raggio dei propri cittadini. Il masterplan deve prevedere non una struttura a servizio esclusivo del Comune di Milano o della Regione Lombardia, che rappresentano assieme la quota di maggioranza dello scalo. Deve invece prevedere assolutamente la necessità che Malpensa possa inserirsi nel territorio varesino. Per questo chiedo l’attuazione della valutazione di impatto strategico.

Voglio infatti che l’aeroporto sia ottimamente collegato.

Le ricchezze del territorio non vanno disperse, e diciamo prima di tutte la brughiera, o meglio ciò che di questa resta.

In settimana ho letto l’intervista del Presidente Regionale su La Prealpina. Diceva che l’opposizione allo sviluppo dell’aeroporto è una scelta ideologica che grava su Malpensa da quarant’anni. È vero che l’ambientalismo è da subito contrario alla Malpensa di Milano e della Regione Lombardia, che in proposito ha guardato troppo poco alle esigenze dell’area varesina. I residenti in passato, in mancanza di uno studio urbanistico chiaro, hanno dovuto digerire tutte le scelte. Il territorio accanto allo scalo, è stato inquinato e dilaniato (con in più la beffa dei varesini di sentir dire che Malpensa è l’aeroporto di Milano e non l’aeroporto di Varese).

Varese non vuole rinunciare all’aeroporto. Questo, se ben inserito nel territorio e se vengono accolte le aspettative di Sindaci e Comitati, porta ricchezza e occupazione. Le scelte fino ad ora fatte indicano unicamente che Malpensa e l’area circostante sono trattate come la pattumiera del Comune di Milano. Il nuovo masterplan lo ha confermato ancora. Il Comune di Milano e la Regione Lombardia sono enti pubblici che non possono mutare la loro natura di essere a servizio dei cittadini. Sono questi (Sindaci e stakeholders) le persone che sono i reali proprietari della terra su cui è stato costruito l’aeroporto. È proprio questo gruppo quello che deve essere sentito e che deve poter partecipare alle scelte di SEA.

Da questa considerazione, ho posto al Presidente Fontana una richiesta conseguente a ciò che ho scritto “Signor Presidente, ci aiuti a trovare, per favore, la possibilità che i Sindaci del territorio dell’aeroporto di Malpensa e gli esponenti del Terzo Settore, che vivono giornalmente le problematiche di essere vicini all’aeroporto, possano partecipare ai Consigli di Amministrazione di SEA Malpensa anche senza diritto di parola”. Gli ho chiesto, per cortesia, di accogliere la mia proposta che non è una sparata senza fondamenti giuridici chiari. Sia la Convenzione di Aarhus, sia il TU ambiente, la supportano pienamente.

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