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In Confidenza

LA SCELTA

Don ERMINIO VILLA - 24/12/2020

tesoroGesù si serve delle immagini del tesoro e della perla per descrivere il bene unico ed incomparabile del regno di Dio. Il Regno viene così paragonato alla ricerca di un mercante per entrare in possesso di una perla preziosa. L’accento viene messo non tanto sulla “perla”, ma piuttosto sulla concreta situazione di coloro che, improvvisamente e senza alcun loro merito, ne fanno la scoperta. Tale situazione sembra quella degli ascoltatori di Gesù e, in qualche modo, sarebbe anche la nostra di fronte alla proclamazione della Buona Novella di salvezza. Infatti, Gesù, la sua parola e i suoi insegnamenti coincidono con la “perla” assai preziosa.

La scoperta del Regno pone assolutamente l’uomo dinanzi ad una scelta precisa. Tanto è importante la scoperta, altrettanto deve essere decisiva la scelta. Un commerciante all’ingrosso, che gira il mondo alla ricerca di pezzi pregiati da piazzare sul mercato, quando ne trova una di straordinario valore, che oltrepassa qualsiasi sua aspettativa, vende tutto per comprare proprio quella! È evidente il contrasto tra l’unica “perla” trovata dal mercante e “tutti gli averi” venduti per impossessarsi di quello che si è trovato. Per dirci che di fronte al regno dei cieli, tutto si vende e da tutto ci si distacca: cioè si supera ogni difficoltà, pur di averlo.

Quindi il regno di Dio è qualcosa di fronte a cui occorre essere disposti a sacrificare tutto il resto, a relativizzarlo, ad avvertirne i limiti e quindi a subordinarlo alla dottrina evangelica. Per entrare nel Regno si deve passare necessariamente attraverso una fase di rottura, di rinuncia e di abbandono. Tuttavia, il sacrificio richiesto non è fine a se stesso, ma sfocia poi nella gioia del possesso della “perla” tanto desiderata. Infatti, la gioia costituisce il punto focale della parabola, e la rinuncia ne è soltanto la condizione per il possesso pieno e totale di questo unico bene che appaga le esigenze più profonde del cuore umano.

Il discepolo di Cristo non è uno che tende assolutamente al sacrificio e alla rinuncia sterili, ma tende alla gioia di possedere quella realtà piena e duratura per la quale vale la pena di lasciare tutto. Perciò è disposto a pagarne il prezzo relativo. Quando capita l’occasione di avere un bene dal valore incalcolabile, bisogna essere pronti a fare una scelta risolutiva. Fuor di metafora i discepoli sono chiamati a mettere Gesù al primo posto; del resto hanno già lasciato tutto per seguirlo… Sappiamo che il giovane ricco alla chiamata di Gesù si è rifiutato di vendere i suoi (molti) beni per seguire il Maestro; ma con questo racconto Gesù assicura che tutti quelli che sono disposti a fare un tale sacrificio saranno ampiamente ricompensati.

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