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Fisica/Mente

L’INNOVAZIONE

MARIO CARLETTI - 08/10/2021

generePer genere si intende qualunque manifestazione esteriore di una persona che sia conforme o contrastante con le aspettative sociali connesse al sesso.

La medicina genere-specifica è lo studio dell’influenza delle differenze, biologiche (definite dal sesso) e socio-economiche e culturali (definite dal genere), sullo stato di salute e di malattia di una persona.

Per non entrare volontariamente nel merito ed evitare scontate polemiche, visto anche il momento storico, mi limito a riportare due definizioni di genere.

La prima fa parte dell’articolo uno del decreto legge Zan fonte di scontri politici all’ultimo sangue, la seconda invece è quanto scrive l’Organizzazione Mondiale della Sanità per affrontare il tema della medicina di genere, l’argomento che vorrei provare a chiarire in queste righe.

In realtà in medicina (comprese sperimentazione e ricerca) il tema delle differenze di genere è materia relativamente recente perché la storia della medicina ci racconta che l’impostazione generale scientifica è stata androcentrica mentre, e per i soli aspetti correlati alla riproduzione, anche ginocentrica.

Anche nell’accesso alle cure si è dimostrata una rilevante diseguaglianza connessa al genere.

È importante ricordare che a livello cellulare numerosi determinanti (genetici, ormonali, ambientali etc) differenziano cellule maschili e femminili e questo ha portato ad indicazioni a livello mondiale su come affrontare le ricerche sperimentali.

Questo perché per molti anni gli arruolati a questo studi sono stati prevalentemente uomini, oppure sono stati usati animali maschi o non riportati i sessi dai quali provenivano cellule da studiare.

La medicina di genere non è quindi una nuova specialità, ma un modo interdisciplinare di affrontare la medicina per studiare in modo più reale le influenze che il sesso può avere su fisiologia e patologia umana.

Oltre al sesso biologico altri parametri quali età, etnia, livello culturale, religione, orientamento sessuale, condizioni economiche e sociali andrebbero valutate.

In Italia è dal 1998 che si è posta l’attenzione al tempo grazie agli stimoli del Ministero delle pari Opportunità, del Ministero della Salute dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari Regionali (Agenas) e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS).

A seguire ISS nel 2017 ha aperto il primo centro europeo di riferimento per la Medicina di Genere e successivamente si è creata una rete nazionale che ha l’obbiettivo di sviluppare la ricerca scientifica, l’informazione della popolazione e naturalmente la formazione di medici ed operatori sanitari sul tema.

È stato prodotto (n 26 aprile 2016) un numero dei Quaderni della Salute del Ministero della Salute intitolato Il genere come determinante di salute. Lo sviluppo della Medicina di Genere per garantire equità ed appropriatezza della cura.

In precedenza (2015) è stato anche fondato l’Italian Journal on Gender Specific Medicine strumento utile per la diffusione della ricerca e cultura del settore.

Ultimamente infine nel 2019 il Ministero della Salute ha approvato il Piano per l’applicazione e la diffusione della medicina di genere sul territorio nazionale. Il piano ha come obbiettivo la diffusione della medicina di genere mediante divulgazione, formazione di pratiche sanitarie che nella ricerca, nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura tengano conto delle differenze derivanti dal genere.

Alla sua costruzione hanno collaborato oltre ad un tavolo tecnico scientifico di esperti, i referenti per la medicina di genere degli IRCCS (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico), AIFA ed AGENAS.

Infine nel settembre 2020 è stato Istituito l’Osservatorio nazionale dedicato alla Medicina di Genere i cui obiettivi definiti sono: percorsi clinici, ricerca ed innovazione, formazione universitaria ed aggiornamento del personale sanitario, comunicazione ed informazione, farmacologia in genere, diseguaglianze di salute legate al genere.

Ciò giusto per capire come il nostro Paese anche se tra mille difficoltà e contraddizioni, resta dal punto di vista sanitario uno dei migliori al mondo.

 

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