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Fisica/Mente

TERZA DOSE

MARIO CARLETTI - 04/11/2021

vaccinoDevo dire che personalmente non amo l’utilizzo di termini stranieri in documenti ufficiali dello Stato italiano. Lo ritengo addirittura non corretto per quanto riguarda il Ministero della Salute, perché a mio avviso il vocabolario italiano è perfettamente in grado di descrivere qualsiasi intervento con le parole di cui dispone.

La premessa mi è d’obbligo perché vorrei spiegare il concetto di terza dose di vaccino della quale tanto si parla in questi giorni. Essa è definita “booster” nell’ultima circolare prodotta dalla Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute.

Per chi ha dimestichezza con la lingua anglosassone ovviamente non c’è problema, per gli altri probabilmente la parola booster fa ritornare in mente i viaggi umani verso la luna, quando – nelle descrizioni delle partenze dei diversi vettori utilizzati per andare nello spazio – il telecronista, generalmente piuttosto eccitato, ci faceva notare come nella propulsione fossero entrati in azioni appunto i booster.

Letteralmente quindi si tratta di un incremento di spinta, di potenza al fine di migliorare in questo caso la propulsione del razzo, ma si può anche ipotizzare l’amplificazione di un segnale radio o del voltaggio di un sistema elettrico ed infine anche un richiamo vaccinale come per il tetano.

Tenuto quindi conto di quanto comunicato dall’AIFA (Agenzia Italia del Farmaco) e dal Comitato Tecnico Scientifico impegnato in questo settore specifico, il Ministero dà il via libera alla utilizzazione della terza dose di vaccino anti Sarss-CoV-2-19.

Quest’ultima dose ovviamente è successiva come priorità al raggiungimento di una elevata copertura vaccinale con il completamento dei cicli autorizzati ed è indirizzata in modo prioritario a soggetti dagli 80 anni in su, oltre che al personale e agli ospiti delle residenze per gli anziani.

Successivamente potrà essere utilizzata da chi esercita le professioni sanitarie e dagli operatori che svolgano la loro attività in strutture sanitarie, socio sanitarie e socio assistenziali, pubbliche e private, oltre che nelle farmacie e parafarmacie e negli studi professionali, a partire da soggetti di 60 anni ed oltre o con patologie concomitanti tali da renderli vulnerabili a forme di Covid grave o con elevato livello di esposizione.

L’AIFA indica nei due vaccini RNA Pfizer e Moderna gli unici due ammessi in Italia come booster a prescindere dal vaccino primario utilizzato.

La tempistica è molto chiara perché può essere somministrato a partire dai 6 mesi successivi le vaccinazioni primarie (rispecchiando quindi quella che era l’ipotesi temporale di copertura idonea dei sei mesi).

Il booster, come da precisa indicazione del CTS, può includere anche i soggetti con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/pre-esistenti.

Le valutazioni dell’andamento epidemiologico diranno poi se e come il booster potrà o dovrà essere utilizzato per il resto della popolazione.

Sempre il medesimo documento, oltre a riportare il modulo di consenso per l’utilizzo booster, ribadisce ed aggiorna le note informative dei due vaccini/booster ammessi in Italia, al fine come sempre di dare l’informazione più ampia possibile agli utilizzatori finali.

Ne faccio un sunto estrapolando quelle informazioni che ritengo più utili per i nostri lettori del COMIRNATY di Pfizer:

-avvisare il somministratore in caso di grave reazione allergica, problemi respiratori, svenimento, se è in atto una malattia/infezione con febbre alta, se si usano anticoagulanti, se si ha un sistema immunitario indebolito da malattie (HIV) o farmaci (corticosteroidi).

-prestare attenzione se nelle due settimane successive, più spesso dopo la seconda dose, in soggetti maschi giovani compaiono respiro corto, palpitazioni, dolore toracico e sintomi ascrivibili a mio/pericarditi (casi molto rari).

-in gravidanza, nei primi tre mesi, prima della somministrazione è necessario consultare il medico di riferimento; nei mesi successivi e durante l’allattamento la vaccinazione è invece raccomandata.

-la somministrazione non cancella le raccomandazioni di sanità pubblica che dovranno continuare ad essere rispettate (mascherina, distanziamento, mani lavate etc).

-gli effetti indesiderati più comuni restano: arrossamento punto inoculo, nausea, vomito; quelli meno comuni sono ingrossamento dei linfonodi, insonnia, dolore agli arti e reazioni allergiche; quelli rari orticaria e paresi di un lato del viso.

Gli eventuali effetti indesiderati possono essere segnalati a www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

 

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