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Attualità

RIMINI

MAURO DELLA PORTA RAFFO - 22/07/2022

riminiI tempi di ‘Una rotonda sul mare’ o precedenti, addirittura.
Quando la villeggiatura occupava l’intera estate e la scuola cominciava ad ottobre inoltrato, dopo (lo so bene) gli esami ottobreschi – non ‘a settembre’ – di riparazione.
A Rimini, allora, invariabilmente, verso fine luglio, il tempo rapidamente peggiorava.
L’estate si ‘rompeva’.
Cavalloni.
Mareggiate.
Acqua dal cielo a dirotto.
Spiagge bagnate, differentemente colorate, deserte.
Ombrelloni e sdraio in terra, legati, ancorati a che il turbine non se ne appropriasse…
Maglione addosso, non appena possibile, le ultime gocce di pioggia sui capelli, dal lungomare, per qualche esaltante minuto, guardavo l’onda – nessun naviglio la percorreva – che mano mano, nel vento che andava lentamente placandosi, trascorrendo dal blu al bianco, s’acquietava.
Trentasei, quarantotto ore di villeggiatura diverse, quelle.
La lettura, ovviamente.
I caffè di giorno anziché di sera.
I conoscenti in albergo da due chiacchiere e via.
E, invariabilmente, almeno una volta, Rimini quella vecchia.
Un viale lungo e la città.
Un paio d’ore.
Magari, il cinema.
Al coperto.
Tutt’altra cosa rispetto alle arene del lungomare.
Dopo, le nuvole ripiegavano e la spiaggia riacquistava il pristino colore.
Con qualche rimpianto, la vita, quella normale, riprendeva a scorrere.
Diversa, comunque.
Uguale all’apparenza ma diversa.
Solo il mare, mutato – le cui acque, ora feroci, dovevano essere prese di petto – conservava per qualche fuggevole momento la forza che il vento freddo e la sferzante pioggia avevano prima magnificamente donato.

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