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In Confidenza

VITAMINA C

Don ERMINIO VILLA - 07/10/2022

carezzeBisogna evitare ogni contatto col male e se “ti tocca” vieni isolato: lo prescriveva la legge di Mosè riguardo alla lebbra, ma ci siamo trovati nella stessa situazione col Covid…

Non diamo tutte le colpe al Covid, perché spesso è stato solo uno specchio della realtà: con l’evoluzione del “touch”, l’accarezzare schermi digitali è diventato inversamente proporzionale ad accarezzare volti: sempre più “connessi”, sempre meno “in contatto”.

La carezza è il gesto d’amore più intenso. Con un abbraccio ricevi anche, la carezza è solo dono. Così un bacio è un’intenzione, un coinvolgimento, la carezza invece è solo attenzione, è il tatto dell’anima. Nessuno riesce ad accarezzare senza cuore…

Ci serve la cura di vitamina C, ma C di carezze! Questa “vitamina C” si trova soprattutto in quella carezza che più che un gesto, è un atteggiamento interiore: C come… costanza, condivisione, correttezza, coerenza, calma; come carineria, cortesia, calore, coccole, complimen-ti; come comprensione, chiarezza, complicità, cura, carità… E ognuno può continuare cercando le “sue” vitamine C.

Non basta dire “ti amo” perché sia vero; serve quella carezza che è la voglia di ascoltare e lo sforzo di capire.

È stare accanto nel dolore anche in silenzio; è difendere facendosi sentire alleati dalla stessa parte; è sorridere sulle fatiche perché condivise; è sgonfiare le proprie pretese, mettendosi in discussione; è la sorpresa che rompe il vortice del solito che trita tutto; è la densità di gesti piccoli, non scontati e non dovuti.

Le parole ci dicono che siamo amati, ma solo queste carezze ci dimostrano quanto siamo amati. Un gesto, come una carezza, parla più forte delle parole.

Nel Vangelo Gesù dice al lebbroso di non dire niente a nessuno, parlerà la vita guarita, purificata, accarezzata, amata.

San Francesco d’Assisi diceva ai suoi frati: “Annunciate il Vangelo e solo se proprio fosse necessario, anche con le parole”.

San Francesco di Sales insegnava: “Non parlare di Dio a chi non te lo chiede, ma vivi in modo tale che prima o poi te lo chieda”.

Lo stile del Dio di Gesù è la filosofia della carezza: donare agli altri le stesse attenzioni che desideriamo per noi.

Noi abbiamo ribaltato la sua frase in autodifesa: “NON fare agli altri quello che NON vuoi sia fatto a te”. Ma è l’anti-carezza, l’anti-Vangelo!

Se ora ci crediamo forti per affrontare pugni in più, non saremo mai pronti per reggere una carezza in meno.

Ha ragione la poetessa Alda Merini: basta una inutile carezza a capovolgere il mondo!

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