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Sport

L’INTER CHE FA E DISFÀ

ETTORE PAGANI - 20/03/2015

Inter-NapoliQuesta strana Inter. Che fa e disfà tutto da sola. Che potrebbe battere il Celtic (nella prima fase) per 3-0 e rimedia uno striminzito 3-3 elargendo graziosi omaggi in lungo e in largo. Quella stessa Inter che si vede bell’e spacciata da un buon Napoli e che riesce poi a rimediare un pari con una totale metamorfosi di gioco nella seconda parte di un incontro sul risultato del quale per buon tempo nessuno avrebbe scommesso anche un modestissimo centesimo di euro in fatto di recupero e via sulla stessa linea dopo Napoli.

Questa storia di strano ha – a dire il vero – ben poco. Finché Mancini pretenderà di considerare tecnicamente pregevole solo una manovra d’attacco che in effetti si svolge in modo elegante e fluido, di strano nelle alternanze di rendimento delle maglie nerazzurre non vi sarà proprio nulla. Bella da centro campo in avanti. Capace dei creare ottime occasioni e anche eccellenti conclusioni, ignora in maniera totale di dare un appoggio alla difesa con l’attuazione di quel filtro a centro campo senza il quale anche il più robusto dei reparti arretrati non può certo fare anche la più ridotta delle belle figure. E poiché – si aggiunga – come tutti sanno la difesa dell’Inter tutto è meno che granitica o, quanto meno, valida i guai non possono che puntualmente presentarsi. Fermo restando che qualunque sia – ripetiamo il valore di un reparto difensivo – il filtro di centrocampo non può mai mancare.

Mancini, giunto a Milano, aveva fin troppo chiaramente dichiarato di volere una squadra che giocasse un buon calcio anche a rischio di perdere. Principio assolutamente non da seguire, anzi da accantonare in tutto.

Nel calcio – come in ogni altro sport – le regole anche a chi ritiene che non sia valido il principio “primo non pretendere” (dei Capello, dei Maroso e chi più e ha più ne metta) non possono assolutamente lasciare da parte la necessità di un controllo in campo di una manovra che porti a un risultato favorevole. Accettabile, dunque, quest’Inter dal centro campo in avanti ma pessima nel rispetto delle esigenze difensive e del controllo dei risultati.

 E Mancini farà bene a rivedere l’attuale atteggiamento.

* * *

Quanto agli altri interpreti di un campionato che, lo si è già detto, non ha avuto storia per il primato sembra siano più impegnati a perdere occasioni per arrivare alle spalle della capolista che non a consolidarle. Niente di tranquillizzante, quindi, per i rispettivi tifosi.

Quasi migliore il panorama verso la zona di centro e semi-coda della classifica con anche qualche piacevole imprevisto e, più ancora, con gradevoli conferme.

 

 

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