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Politica

ALLE ELEZIONI SAREMO DETERMINANTI

DANIELE ZANZI - 18/12/2015

zanziCredo di essere nel giusto affermando che il reale e indiscusso vincitore delle recenti votazioni alle primarie di coalizione si debba considerare Varese 2.0 con i suoi 574 voti di preferenze.

Questo perché i consensi ci sono arrivati senza mezzi, senza avere alle spalle un partito organizzato e strutturato; insomma voti ottenuti con la sola forze delle idee coltivate da anni; voti ricevuti con una campagna elettorale condotta senza sgambetti, senza richiedere interventi di nomi altisonanti, senza cercare di stringere alleanze con lobbies, potentati e categorie, cui necessariamente si sarà poi in obbligo di restituire i favori e le promesse di voto ottenute. Insomma con un nuovo modo di essere presenti sul territorio!

Analizzando i risultati si noterà che Varese 2.0 è distaccato in modo netto, e di conseguenza perdente nelle conte finali, in quelle sezioni (Giubiano e Belforte) dove, per un partito strutturato come il PD, è stato semplice mobilitare al voto gli storicamente numerosi attivisti ed iscritti. Lì sono andati a deporre la scheda chi proprio doveva andarci perché mobilitato da un apparato collaudato di partito.

A supporto di Galimberti e Marantelli ha agito l’organizzazione di un partito che a Varese è in realtà spaccato in due come una mela e che forse ha visto in queste primarie - ahimè – un mezzo per fare la propria conta interna e non il bene della città. Qualcuno potrebbe obbiettare: “Ma lo sapevate prima! E allora perché avete partecipato?”. Semplicemente perché era ed è l’unico modo per tentare di andare a governare questa città con una ventata di aria veramente nuova, nei modi, negli stili e negli uomini. E senza alleanze non si va da nessuna parte, si fa solo testimonianza. Uno dei punti cardine della nostra campagna è stato quello di andare a vincere sì, ma vincere senza cambiare non poteva interessarci.

Bene, pensiamo che al di sopra del risultato finale, che non è certo stato quello da noi rincorso, abbiamo portato una ventata di aria nuova e fresca in città, dimostrando che un altro modo di fare politica è possibile e quindi auspicabile. Abbiamo aperto una strada alla partecipazione disinteressata e popolare; e questo non è poco, in questa epoca di disaffezione alla partecipazione pubblica; questo è un merito che ci arroghiamo e che ci viene e verrà riconosciuto anche dalle forze avversarie.

Alcune considerazioni sul voto di domenica scorsa:

  1. Anzitutto, senza la presenza di Varese2.0, le primarie di coalizione non avrebbero potuto tenersi. La nostra partecipazione, arrivata dopo discussioni e mal di pancia al nostro interno, ha di fatto legittimato le primarie rendendole attuabili. Senza di noi, probabilmente anche in questa occasione, come già avvenuto nel 2011, un candidato sindaco sarebbe stato imposto dall’alto.
  2. Senza l’apporto di Varese 2.0 le primarie si sarebbero rivelate un flop in termini di partecipanti. Il superamento dei 2700 elettori – risultato già non esaltante -, è stato reso possibile solo dalla grande affluenza di varesini non schierati, desiderosi di partecipare perché primo passo verso un cambiamento. L’affluenza, senza di noi, si sarebbe fermata alle 2000 schede, se non meno!
  3. Alcuni sapienti “analisti del giorno dopo” ritengono che la presenza di Varese 2.0 sia alla base dell’insuccesso o del successo dei candidati locali targati PD. Nulla di più falso: i quasi 600 voti a noi arrivati sono testimonianze di un elettorato che mai sarebbe andato a votare in primarie di partito. Non abbiamo tolto neppure un voto a Marantelli o aggiuntone a Galimberti. Sono convinto che nessuno dei miei elettori avesse in tasca una tessera del partito, ma sia venuto alle urne a testimoniare la condivisione delle nostre proposte e la stima e l’affetto nei confronti della mia persona. Nel giorno di Santa Lucia ho sentito il dovere di visitare tutti i seggi elettorali per ringraziare i volontari che vi prestavano servizio. Lì ho incontrato molte persone, alcune a me note altre no, che mi dicevano: “ E’ la prima volta che vengo a votare in primarie; non lo avrei mai fatto, ho sentito il dovere e il piacere di venire solo per lei e per le sue idee”. Siamo stati dunque capaci di mobilitare un voto differente; quello dei varesini sfiduciati e delusi, quello di chi si astiene, quello di chi vede in noi un altro modo di proporsi per amministrare la nostra città. Quindi un sinergismo e non già un disturbo.
  4. Risulta evidente che solo con la presenza di una forza civica, radicata e riconosciuta sul territorio per quello che dice e che fa, composta da donne e uomini stimati per quello che hanno fatto nella vita e per il loro riconosciuto impegno sociale e professionale, potrà portare una coalizione alla vittoria nei confronti di chi ha amministrato questa città negli ultimi venti anni. Sicuramente assisteremo nei prossimi mesi alla nascita di liste civiche d’appoggio, da una parte e dall’altra, “liste civetta”,in tutto e per tutto dipendenti da una partito o da un’appartenenza., seppur celata ad arte. Varese2.0 si è guadagnata invece sul campo la propria indipendenza assoluta e la propria forza contrattuale nell’indirizzare le scelte strategiche di una coalizione.
  5. Estrapolando e proiettando i numeri ottenuti alle primarie alla prossima scadenza amministrativa, Varese2.0 ha ora un potenziale di partenza di oltre 6000 voti. Il che ne farà una forza determinante per portare alla vittoria uno schieramento.
  6. Ora è il tempo delle riflessioni, ma soprattutto del meritato riposo; ne riparleremo l’anno prossimo con la consapevolezza di aver acquisito in queste primarie dignità, forza, rispetto e prospettive.

Per professione, sono abituato a seminare… per vedere nel futuro alberi possenti e ben radicati !

 

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