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Sport

IL DOLCE DEL “CUMENDA”

ETTORE PAGANI - 23/12/2015

cumendaSi era sotto Natale. A tavola ospiti di uno dei plurifrequentati ritrovi borghiani destinati a festeggiare le sue numerose sezioni di attività sportive talvolta convocate in raduni singoli tal altra plurimi. Le sedi erano subordinate a seconda dell’idea che in un momento piuttosto che in un altro frullavano nella mente, sempre zeppa di idee in fatto di ospitalità, del “cumenda” che di occasioni non se ne lasciava sfuggire una che fosse una e che in mancanza di ricorrenza se le inventava.

Sul finire della cena, secondo tradizione, comparvero i panettoni. Al mio fianco sedeva l’allenatore della formazione bianco-rossa di calcio del momento che – stranissimamente stante la sua rituale bonomia e compostezza – mi sussurrò, alludendo ai giocatori, “Questi, per un panettone si prendono a coltellate …” e continuò sviscerando una serie di critiche all’insegna dei comportamenti dei baldi giovani per amore dei quali i cosiddetti tifosi si prendono a cazzotti.

La critica non era rivolta al colore di una maglia piuttosto che di un’altra ma all’intera categoria. C’era, insomma, nella cosa, stranamente affiorata proprio in clima di bontà natalizia, uno sfogo che passava in rassegna certi atteggiamenti dei giocatori contro il mister di turno, magari per essere stati lasciati fuori squadra.

Peraltro, non furono proprio cose nuove quelle che fecero parte dell’improvvisata rassegna-sfogo dell’allenatore ma fu interessante sentirle ribadire in proprio, andavano dal malore improvviso che aveva provocato una penosa – o giù di lì – prestazione in campo. Alla critica destinata a coinvolgere qualche compagno per farsi alleanze contro il trainer nel malumore verso il tecnico e via dicendo.

Del resto alcune situazioni apparivano evidenti a chi era solito frequentare l’ambiente. Tipi che l’impegno massimo quando le cose andavano bene o al contrario l’aggravarsi di lievi malanni e l’allungarsi delle rispettive convalescenze.

Chi non ricorda le “zoccolate” pesanti che si pigliavano i componenti dell’Inter di Mourinho che sembravano addirittura ristoratrici per i destinatari per non perdere il posto in una squadra lanciata verso traguardi da meraviglia!

Acqua miracolosa, guarigioni immediate e sforzi notevoli per non perdere il posto in squadra si contrapponevano a defezioni forzate a seconda delle situazioni.

E a detta del nostro interlocutore in una delazione non priva di interesse.

Tutto per colpa del panettone.

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