Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Sport

GIRO SCARSO

ETTORE PAGANI - 09/06/2017

giroUna tradizione abbastanza illogica riguarda i pareri di molti commenti al termine di ogni Giro d’Italia. Sta diventando una regola che ogni Giro appena terminato venga dichiarato, in compagnia di enfatiche illustrazioni, il migliore di tutti.

Così è capitato anche quest’anno – al termine della centesima edizione – in fatto di partecipazione, di risultati, di tracciato, solo elogi. Autentiche sviolinate a ogni riferimento senza nessuna deviazione dal cammino di lode e senza quanto meno, la benché minima riserva.

Ora qualcuno potrebbe anche precisare che un’evoluzione rispetto a ogni precedente non sarebbe impossibile ma, insomma, aldilà delle frasi d’obbligo dovrebbe pur fornire qualche tentativo di prova almeno parzialmente convincente. Il contrario lascerebbe solo posto alla fantasiosa totale disinformazione. Per rimanere al giro 2017 pare completamente fuori di strada definirlo come favorito da eccellenti presenze.

A parte l’assoluta non sottoscrizione relativa al Giro da poco terminato (e questo sia detto con riferimento specifico alla tutt’altro che lodevole presenza) volendosi tornare molto più all’indietro il confronto neppure regge con le presenze dei Bartali, Coppi, Kubler, Klobet, Bobet, Anquetil e via dicendo, l’uno contro l’altro a combattere per la supremazia di enorme valore.

E volendo completare il quadro con qualche più fresca pennellata a parte il grande Merckx, i Gimondi, Moser, Saronni e via dicendo si vuole dire che – troppo spesso – lo spreco di elogi può apparire controproducente.

E anche quella strettissima distanza, in fatto di tempi, dei primi della classe non può che dimostrare la mancanza di grosse personalità e, soprattutto, perché gli scarsi distacchi sono da attribuire alle umilianti mancanze di attacchi lasciandosi, invece, posto a tattiche solo guardinghe.

E questo va detto anche relativamente al vincitore la cui “difesa”, peraltro, ben congegnata non avrebbe dovuto avere quello svolgimento agevole, chiara dimostrazione di mancanza di forza da opporre.

L’unica coinvolgente sterzata è venuta da Quintana sul Block pare non ripetuta per condizioni fisiche non perfette del colombiano. Questo, senza nulla togliere al vincitore certamente meritevole di un successo però, solo nella sua specialità (cronometro) e per il resto favorito da vita fin troppo tranquilla.

Per completare relativamente alla nostra partecipazione, non può che parlarsi di mediocrità anche relativamente a quel Nibali che, a fatica giunto sul podio, se intenderà presentarsi al Tour dovrà avere ben altra condizione.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login