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Chiesa

IL PUNTELLO

SERGIO REDAELLI - 29/04/2022

Joseph Ratzinger da una foto di Mattino.it

Joseph Ratzinger da una foto di Mattino.it

È il pontefice più longevo, 95 anni compiuti il 16 aprile scorso: anche se emerito Benedetto ha superato Leone XIII che aveva raggiunto i 93. Ed è più che mai al centro della scena e delle polemiche: papa Bergoglio ne ammira “il luminoso magistero”, il biografo Peter Seewald prevede la futura beatificazione, il teologo Hans Kung invece lo criticava: “Ha propiziato una fatale restaurazione invece di dare vita a una riforma sostanziale della Chiesa”. E per lo scrittore Claudio Magris “incontra grandi consensi in chi vede in lui chi impedisce al Tempio di crollare e grandi contestazioni e rifiuti da parte di chi lo accusa di tradizionalismo reazionario”.

Intervistato da Maria Giuseppina Bonanno per il settimanale Oggi (6/4/2022), il segretario padre Georg Gänswein, con Ratzinger dal 2003, lo difende a oltranza: “È vittima di chi ha interesse anche nella Chiesa a creare contrasti”. E rivela ciò che il papa emerito pensa della guerra in Ucraina: “Come Francesco, è convinto che il conflitto sia una sconfitta per l’umanità. Si sente particolarmente vicino all’arcivescovo di Leopoli, Mokrzycki, e all’arcivescovo di Kiev, Shevchuk. Segue preoccupato le notizie e spera. Questo dramma gli ricorda l’esperienza della guerra che l’ha catapultato, da ragazzo cresciuto in una famiglia antinazista, in trincea”.

Benedetto XVI rinunciò al pontificato l’11 febbraio 2013, a 86 anni, ammettendo di non avere più le forze per continuare e fu paragonato a Celestino V che depose le insegne papali nel 1294 (Dante Alighieri lo condannò al girone degli ignavi nell’Antinferno: “vidi e conobbi l’ombra di colui che fece per viltade il gran rifiuto”). Vive nel monastero Mater Ecclesiae in Vaticano “debole nel fisico – spiega Gänswein – ma la mente funziona sempre benissimo. Al mattino concelebra la messa alle 7.30 e partecipa stando seduto. Poi sta in poltrona, ascolta la musica, qualche volta si mette ancora al pianoforte”. Ha ripreso anche a fare la passeggiata in carrozzina nei giardini vaticani.

Ha scritto più di cento libri e ancora legge, tiene la corrispondenza e studia. Conduce una vita da tranquillo pensionato e non rinuncia a dire la sua, quando capita, sui grandi temi dell’esistenza umana e della fede, rigoroso sul celibato dei preti, sicuro nell’indicare le cause del collasso morale della Chiesa nella rivoluzione sessuale del ‘68, pronto a difendersi dall’accusa di non aver vigilato su casi di pedofilia quando era arcivescovo a Monaco di Baviera tra il 1977 e il 1982. L’anno prossimo papa Francesco avrà l’età di Ratzinger nel 2013. E combatte la dura battaglia per riformare la Chiesa, per neutralizzare la pedofilia nella curia, per sistemare i conti delle finanze vaticane. E ora, senza cedimenti, per ottenere la pace in Ucraina.

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