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Sport

TOUR, LA PROVA DEL NOVE

ETTORE PAGANI - 19/06/2015

aru-nibaliMerita curiosità il come avrà preso Vincenzo Nibali la risposta data da Contador nel corso di uno degli ultimi “processi alla tappa” del Giro d’Italia alla espressa richiesta della brava Alessandra Di Stefano di fare una scelta di maggior valore tra Nibali e Aru, avendo lo spagnolo ritenuto di scegliere quest’ultimo.

A parte lo stimolo alla propensione per Aru che poteva essere dettato dal fatto che quest’ultimo era seduto proprio al suo fianco, Contador scegliendo il sardo ha, in ogni caso, espresso una preferenza codificandola. Toccherà, dunque, al Tour dare un verdetto decisivo.

 Al riguardo non guasterà, tuttavia, ricordare la facilità con cui Nibali conquistò la sua maglia gialla (senza mai un cenno di fatica), avendo impostato la preparazione proprio sulla partecipazione al Tour così come, del resto, ha fatto quest’anno.

Aru, dunque, migliore di Nibali secondo Contador, del quale, però, sarà bene ricordare come abbia conquistato il successo al Giro: non solo da vittorioso ma da trionfatore. Stupendo trionfatore come quello che ha adornato la sua impresa non solo per la vittoria ma per averla portata a casa in assoluta solitudine facendo parte di una formazione che non è certamente sacrilega definire come inesistente nell’aiuto al proprio capitano.

E non si cerchi di valorizzarne la presenza o sminuirne l’assenza con quel secondo posto ottenuto nella cronometro a squadre (anche qui, d’altra parte, con l’apporto del capitano) o in quella decisamente comoda “foto di gruppo” in testa nelle prime tornate del circuito milanese.

 Sul fatto, dunque, che Contador abbia vinto il Giro d’Italia in solitaria non piove, compiendo una impresa che – per un raffronto – dovrebbe essere riportata ai temi di Alfredo Binda o dintorni. Con un successo tanto più consistente ove si tenga conto che la squadra del suo avversario diretto era quell’Astsana indicata, e dimostratasi, di gran lunga, la più forte del Giro.

 Che poi si sia preteso di vedere Contador in “crisi” nella tappa del Sestriere è tutto da discutere. A parte il fatto che se anche in difficoltà (non in crisi) lo spagnolo si fosse trovato è parso più che altro che Contador, forte di un vantaggio in classifica di buona tranquillità abbia – giustamente – fatto conto su questo e ben sapendo che a una sua risposta agli attacchi di Aru avrebbe, subito fatto seguito uno scatto di Landa che – va detto – sarebbe stato il vincitore della tappa se non fosse stato fermato per fare posto ad Aru.

Dunque Aru migliore di Nibali e di Contador? O chi l’uno dell’altro? Sempre volendo, è difficile da sostenere così come limitare l’incertezza ai tre e volendo trascurare pur non impossibili altre candidature. Rimane ferma, ovviamente, la considerazione che se lo spagnolo dovesse poter contare ancora su una squadra nettamente inferiore rispetto a quelle degli altri due avrebbe, certo, da affrontare una ben dura battaglia.

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